Microbioma tumorale nuovo target per terapie contro tumori solidi?
Stando ad un nuovo paper uscito su Science, DNA, RNA e lipopolisaccaridi batterici sono presenti in molti tumori solidi umani. Questo suggerirebbe (MODO CONDIZIONALE) un ruolo del microbioma nella patologia, visto che gli stessi batteri sono stati individuati proprio a livello intracellulare e che i risultati sembrano essere in accordo con altre recenti ricerche.
Dato che il microbioma tumorale ha una biomassa relativamente bassa, la contaminazione dei campioni con DNA batterico è un problema per le analisi. Al fine di ottenere dati affidabili, è stato necessario adottare alcuni stratagemmi finalizzati ad evitare la contaminazione stessa e, al contempo, è parso molto saggio analizzare anche dei campioni-controllo per capire quale tipo di segnali sottrarre alla fine. Giusto per dare due numeri, i campioni tumorali analizzati sono stati circa 1000 e, ad essi, sono stati affiancati dati ottenuti da circa 500 campioni normali di tessuti adiacenti degli stessi pazienti. A me sembrano ottime premesse: la serietà di uno studio di questo tipo si vede innanzitutto dalla scelta dei campioni e dai metodi di analisi.
Ribadisco, comunque, che non è stata dimostrata alcuna correlazione causale tra la presenza del batterio ed il fenomeno di cancerogenesi, ma che essa vi sia o meno è relativamente rilevante per il momento: è già interessante scoprire che un'alterazione del microbioma tumorale potrebbe essere sufficiente ad alterare il comportamento del tumore stesso e quindi, in ottica farmacologica, potrebbe costituire un target per ostacolarne l'espansione.
Per chi volesse approfondire, rimando al paper (DOI: 10.1126/science.aay9189)
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