Ahahaha Zwitt, ma che cazzo dici, io in frigo ne ho a quintali!

Povero sciocco, credi davvero che sia ghiaccio cubico quello che butti nei tuoi cocktail da lumpenproletarian arricchito? Tu, che usi formine di plastica per ottenere piccoli blocchi termovori, hai mai riflettuto su quale fosse la simmetria della struttura cristallina che ne costituisce le fondamenta?

Ti svelo un segreto: il ghiaccio comune (che si ottiene in freezer) ha in realtà una struttura a simmetria esagonale.

Al CNR di Sesto Fiorentino, questa consapevolezza si è presto trasformata in ansia, poi frenesia, quindi ossessione e infine delirio maniacale! Qualcuno DOVEVA farsi un Gin tonic con del ghiaccio che fosse davvero cubico e quindi si sono lanciati a cercare in letteratura per cercare di capirci qualcosa e trovare una soluzione. Nel video-diario di bordo del CNR di Sesto Fiorentino, uno dei ricercatori racconta questa lovecraftiana avventura ad una vecchia telecamera, la quale riporta il minutaggio in basso a destra e presenta il tipico sfarfallio in grado di far sfrigolare per libidine gli autori di Stranger Things:

“La struttura cubica del ghiaccio è prevista teoricamente, ma in pratica avevamo solo delle realizzazioni approssimative. Fin dalla metà del secolo scorso i numerosi tentativi perseguiti con diverse strategie di sintesi, ad esempio la condensazione di ghiaccio da vapore o il congelamento di nano-gocce di acqua, hanno sempre portato a produrre ghiaccio cubico con consistenti difetti, denominato ghiaccio Isd (stacking-disordered), una via di mezzo tra ghiaccio cubico ed esagonale”.1

Il messaggio video si interrompe qui.

Dopo qualche attimo, che consente al rumore bianco della TV ed alla tensione da thriller di mescolarsi in un'amalgama sospesa nello spazio-tempo, interviene una voce fuori campo:

"I ricercatori sono giunti alla nuova scoperta del “cubetto perfetto” proseguendo un precedente studio di Ulivi che aveva individuato una nuova forma di ghiaccio poroso, metastabile a pressione ambiente e a temperature inferiori ai 130 Kelvin (-143 °C), denominata ghiaccio XVII."

La VHS riprende a girare e l'uomo incorniciato dalla TV riprende la sua spiegazione:

“Si tratta di un ghiaccio ottenuto dall’idrato di idrogeno C0, a seguito del rilascio del gas. Studiando il ghiaccio XVII a pressione ambiente e sottoponendolo a un lento riscaldamento, abbiamo osservato la transizione verso la forma pura di ghiaccio cubico Ic a 140 K, verificando la metastabilità di questa struttura per temperature inferiori a 180 K, oltre le quali il campione si trasforma lentamente nel comune ghiaccio esagonale Ih”

L'uomo si avvicina alla telecamera con il braccio proteso, al fine di spegnerla, ma nel processo mostra più da vicino la targhetta affissa sul camice: è Lorenzo Ulivi, che coordina i ricercatori dell’Istituto di fisica applicata Nello Carrara. Il segnale, stavolta, scompare del tutto ed anche la voce fuori campo ci lascia soli con noi stessi. In questo silenzio cimiteriale, non possiamo fare altro che augurarci che siano tutti riusciti a farsi questo benedetto Gin tonic.


Cover: Photo by Krystal Ng on Unsplash

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