L'occhio umano è un pezzo di tecnologia straordinario sotto molteplici aspetti: campo visivo, risoluzione, sensibilità, capacità nell'evitare la distorsione cromatica... Non è per niente semplice replicare tutti questi prodigi in un dispositivo artificiale.

Una delle sfide più grandi in assoluto nella realizzazione di un occhio biomimetico è data dalla replicazione funzionale della retina e del suo posizionamento all'interno della struttura perfettamente sferica dell'occhio.

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Gu et al., in un articolo pubblicato su Nature1, hanno affrontato il problema progettando una retina emisferica costituita di array di nanofili di perovskite ad alta densità.
I nanofili vanno a mimare i fotorecettori della retina umana ed una cavità polimerica sostiene l'emisfera, consentendole di mantenere il contatto elettrico sia con i cavi esterni, sia con il liquido antestante (un eutettico gallio-indio).

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Non c'è probabilmente bisogno di sottolinearlo, ma le applicazioni di questa tecnologia spaziano dalla #robotica alle protesi mediche e, perché no, possono anche giungere all'intersezione tra questi due campi: il Maggiore Kusanagi non sarà stato certo progettato in un giorno, giusto?

1

Gu, L. et al. Nature 581, 278–282 (2020) (DOI: 10.1038/s41586-020-2285-x )