Immaginate di avere sintetizzato una sostanza come racemo di enantiomeri, ma a voi ne serve solo uno dei due. Che fate? Ci sono diverse strategie che rispondono a questo tipo di problemi; spesso, specifici strumenti sono perfetti per certi casi, ma pessimi in tutti gli altri. Intendo che è estremamente difficile trovare una via standard per poter risolvere la maggior parte delle miscele racemiche.

Uno dei primi metodi che oggi certamente passa per la testa al chimico, è quello di fare una separazione su colonna #HPLC con matrice chirale. Bello strumento, ottimo approccio, peccato che costi un bel po', anche a causa dell'instabilità delle matrici. Il costo è ulteriormente gonfiato dal fatto che queste colonne sono tipicamente compatibili solo con miscele di solventi polari o non polari e che il chimico deve quindi testare empiricamente vari sistemi colonna/solvente, prima di poter passare alla separazione vera e propria.

Un gruppo di ricercatori dell'Institute of Chemical Research of Catalonia ha pensato di superare il problema mettendo a punto una nuova tipologia di matrici organometalliche che risulta più stabile di quelle attualmente sul mercato ed è compatibile sia con solventi polari che apolari, facilmente scalabile e con costi relativamente ridotti.

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Si tratta di una MOF (metal-organic framework) costituita da atomi di rame legati a varianti sintetiche dell'amminoacido naturale L-istidina. Quest'ultima, essendo estraibile da fonti naturali, ha un costo relativamente basso sul mercato e costituisce la componente otticamente pura della matrice; a seguito di una derivatizzazione con del gruppi triazolici, si ottiene la vera e propria molecola organica. Grazie ai legami azoto-metallo che si instaurano tra i triazoli ed il rame, viene incrementata l'energia di legame e quindi la stabilità termica e chimica della matrice.

Dopo aver testato l'efficacia della nuova colonna chirale ed avere ottenuto risultati comparabili a quelli di altre colonne già presenti in commercio, il team di ricercatori ha avviato una start-up, la Orchestra Scientific, al fine di sviluppare la tecnologia e sintetizzare la matrice per uso commerciale.


Fonte: c&en