Le geometrie dei complessi coi metalli di transizione non sono poi tantissime...

Praticamente, sono queste quattro:

  • Ottaedrica
  • Trigonale
  • Bipiramidale
  • Planare quadrata

Una bella famigliola felice, seppure non molto numerosa. Eppure circa un secolo fa ci fu anche chi propose una geometria esagonale planare, che potremmo considerare una specie di figlio illegittimo in questo nucleo familiare. Figlio di chi, poi, lo lascio decidere al lettore. Questa geometria è stata oggi tirata fuori dall'oblio in cui era caduta, grazie ai ricercatori dell'Imperial College di Londra che hanno cristallizzato proprio un complesso in questa conformazione.

Si sapeva già che la geometria esagonale planare può formarsi in fasi di metalli condensati e nei pori dei polimeri di coordinazione, ma stavolta si tratta di un atomo di palladio (metallo di transizione) circondato da tre idruri e tre ligandi di magnesio-diisopropilfenile, quindi questa conformazione è stata una sorpresa per tutti.

La stabilità di questa geometria è stata giustificata non solo dall'esistenza del cristallo, ma anche alla luce dei modelli teorici, attraverso calcoli in DFT. In essi, per esempio, si sottolinea come le interazioni tra idrogeni siano più forti di quelle tra il Pd---H: se siete appassionati della chimica che coinvolge una buona dose di orbitali d, potete approfondire potete approfondire qui.

Michael Whittlesey, dell'Università di Bath, aggiunge:

Non solo questa specie in sé ha il potenziale per mostrare una reattività interessante, c'è anche da vedere cosa potrebbe venire fuori combinando i metalli di transizione con altri metalli non convenzionali dei gruppi principali.

Fonte: c&en