Anche i carbonio hanno un cuore (e donano idrogeno)
La vera storia di June Sutor§
Mi parli dei legami a idrogeno, disse il professore. June lo fissò laconica, si lasciò ispirare dallo Spirito Santo, poi lasciò fluire le proprie nozioni astratte in sicure vibrazioni sonore:
"Il legame a idrogeno o ponte a idrogeno è un caso particolare di forza intermolecolare in cui è implicato un atomo di idrogeno coinvolto in un legame covalente con elementi molto elettronegativi, come fluoro, ossigeno, azoto... e carbonio"
"No, guardi, tutto giusto, ma carbonio proprio no. Dopo un'affermazione del genere devo chiederle se è sicura di volere andare avanti..."
"No, prof., il problema è che non mi ha capito."
"Beh, ho capito benissimo! Non si è mai sentito di legami a idrogeno col carbonio"
"Io... Prof, io intendevo un carbonio in alfa ad un alogeno"
"Nemmeno."
"In alfa a due alogeni?"
"...Nemmeno."
"Un ciano e un aldeidico!"
"Signorina, ora non mi dia i numeri, per favore"
"A tre gruppi nitro! Volevo dire a tre gruppi nitro contemporaneamente! Mi sono espressa male"
"Eh... bah, guardi, torni al prossimo appello."
June era furiosa e sicura che anche il carbonio potesse fungere come minimo da donatore di idrogeni. Non ci dormiva la notte, abbandonò fidanzato e spasimanti alle loro pugnette adolescenziali, ignorò i consigli della madre, costruì la propria casa coi cristalli di sale e lì costruì il proprio laboratorio. Sembrava il palazzo di Superman, ma più figo. All'università chiedevano di lei:
"Dov'è finita la signorina Sutor?"
Ma lei continuò a sperimentare imperterrita nel suo bozzolò di cloruri, finché un giorno, dopo cinque lunghi anni, lasciò riposare i raggi X e tornò alla luce del sole, frastornata dalle meravigliose cristallografie che per anni avevano tappezzato i suoi sogni.
"Lo sapevo!", esclamò.
E qualche giorno dopo, signore e signori miei, Nature titolava che anche i carbonio hanno un cuore e sanno donare. June l'aveva detto: donano idrogeni. Era il 1960 e la notizia fece strabuzzare gli occhi al professore di organica che simulò di non esserne sorpreso quando il collega chimico fisico gli riferì la notizia, vantandosi del fatto che fosse già anche una sua intuizione, Perché dai calcoli mi risultava che, per l'appunto... anche senza quest'altra condizione di partenza si potrebbe prevedere che... e sapeva lei, collega, che l'aveva detto anche Glasstone, ha presente?, Quello dei reattori nucleari?, Sì, proprio lui, sì, Ah, beh, lo dicevo io che lui c'aveva visto lungo, che anno era?, Beh, fine anni Trenta, direi, Anche la ragazza notevole, eh, Sì, brava coi cristalli, brava, era mia studentessa, sa?, Complimenti collega, complimenti.
[Questo racconto breve vuole essere il mio personale tributo alla figura di June Sutor, cristallografa che verificò sperimentalmente l'esistenza dei legami C–H···O; l'idea mi è balzata alla mente leggendo questo articolo di Chemistry World]
Photo by Jan Kopřiva on Unsplash
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