L'antibiotico-resistenza è un fenomeno in espansione, un'espansione rapida a tal punto che la ricerca di nuovi #antibiotici non è stata sinora in grado di introdurre una quantità di farmaci adeguata a contrastare il fenomeno nella clinica di tutti i giorni. Il problema deriva dal fatto che la maggior parte degli antibiotici finora utilizzati è stata ottenuta screenando microorganismi del suolo, coltivabili, i quali costituiscono a malapena l'1% dei microrganismi complessivi. Tutti gli altri sono potenzialmente utili a trovare nuovi antibiotici, ma bisogna superare il problema dell'"incoltivabilità". A tal fine sono state sviluppate varie metodiche per coltivare i batteri in situ oppure permettendone il sostentamento mediante appositi fattori di crescita. Il nuovo antibiotico, trovato mediante una combinazione di questi innovativi approcci, si chiama teixobactina.

Teixobactina

Fonte: Wikimedia Commons

Basta dare un'occhiata all'immagine per notare la struttura peptidica alla base (o meglio, depsipeptidica). Un'altra cosa che è subito saltata all'occhio è che non ha dato segni di resistenza durante lo screening, il che vuol dire che il target sicuramente non è una proteina, eppure ad essere inibita è la sintesi della parete. Dice nulla? Il parallelo nasce spontaneo: che il meccanismo sia simile a quello della vancomicina? Come non detto: la teixobactina, infatti, si lega ad un residuo che non è il D-Ala-D-Ala, ma il D-Ala-D-Lac (e il D-Ala-D-Ser); come se non bastasse, vi è un secondo target colpito in parallelo, ovvero un precursore dell'acido teicoico. Nonostante quest'ultimo non sia vitale, inibire questa via metabolica porta ad una sovrapproduzione di intermedi tossici per la cellula batterica. Nel caso dei micobatteri, inoltre, l'inibizione di questo precursore risulta essere particolarmente strategica, poiché inibisce per via indiretta un meccanismo fondamentale per la virulenza: questo giustifica l'attività incredibilmente promettente nei confronti di M. tubercolosis, l'agente eziologico della TBC. Tutto ciò porta ad un'efficacia straordinaria contro i Gram+, inclusi i più ostici e tipicamente resistenti, come Stafilococcus aureus, ma in generale verso una miriade di streptococchi (pneumoniae, pyogenes...) e Clostridium difficile, nonostante l'attività nei confronti dei Gram- non sia in tutti i casi trascurabile e anzi nei confronti di certi ceppi si sia rivelata di tutto rispetto. In conclusione la teixobactina sembra essere, considerato il target (anzi i target), un promettente lead per lo sviluppo di antibiotici versatili e presumibilmente in grado di evitare con ostinazione qualsivoglia fenomeno di resistenza.


Fonti: Nature